Il progetto

Bergamo non sarebbe la stessa senza le sue imponenti Mura Veneziane: cinque km di tracciato, luogo di romantiche passeggiate, teatro di meravigliosi tramonti, custodiscono da più di quattro secoli le bellezze della Città Alta.

Il progettoL’enorme patrimonio culturale italiano è esposto a un continuo rischio di degrado, che può essere più o meno aggravato e accelerato dalle condizioni ambientali del contesto in cui i beni si trovano.
La prassi più diffusa è quella di attuare interventi di restauro nel momento in cui il degrado arriva a un punto tale da mettere a serio rischio la sopravvivenza stessa del bene.
Questo approccio non è ottimale perché:
– implica il ricorso ad interventi complicati, invasivi e spesso molto costosi.
– comporta la concentrazione delle risorse, con interventi puntiformi, solo su beni straordinari trascurando la grande quantità di beni diffusi in maniera capillare sul nostro territorio e che, nel loro insieme, costituiscono la straordinaria e peculiare ricchezza paesistica e culturale del nostro paese.
Sta quindi crescendo la consapevolezza che per garantire un’efficace tutela del patrimonio di cui disponiamo è necessario diffondere una nuova cultura della manutenzione, basata su azioni minime di cura, costanti nel tempo e tali da prevenire l’insorgenza di fenomeni di degrado grave.
Il passaggio dal ‘progetto puntiforme di restauro’ al ‘piano di conservazione’ e al ‘programma di manutenzione’ presuppone la messa a punto di nuovi sistemi di gestione in cui le comunità nel loro complesso mettano in campo risorse a vari livelli con notevoli benefici conoscitivi, conservativi ed economici utili alla buona gestione del patrimonio culturale.

Una strategia di Conservazione Preventiva e Programmata

01
Un sistema storico e ambientale di grande valore culturale
 
Il complesso monumentale delle Mura – costruito dalla Serenissima Repubblica Veneziana nel XVI secolo – costituisce, in tutte le sue articolazioni (strutture murarie, porte, viadotti, piattaforme, baluardi, polveriere e cannoniere) uno dei più importanti elementi identitari per la città di Bergamo: un sistema storico e ambientale di grande valore culturale che ne caratterizza lo skyline ed è meta di passeggiate cittadine e flussi turistici.
Le caratteristiche fisico-ambientali di un organismo così esteso (5 km per 70.000 mq di strutture murarie collocate a notevoli altezze in ambito sia urbano che collinare) espongono le Mura a condizioni continue di degrado, dovute sia alla natura stessa dei paramenti lapidei (usura, dissesti, presenza di “croste nere”, ecc..) sia alle condizioni di un contesto ambientale di grande pregio (costituito da spazi verdi, giardini e ambiti di naturalità) che, se non controllato, può danneggiarne seriamente le murature.
L’insediamento di vegetazione infestante sulla sommità delle mura e negli interstizi dei paramenti lapidei è infatti un fenomeno importante e ciclico che, se non governato con un programma di manutenzione continuativa, può originare forme di dissesto consistenti, che richiedono interventi più costosi di consolidamento e restauro.

02 Gli interventi negli anni passati
 
A partire dagli anni Settanta le Mura sono state sottoposte a interventi episodici di manutenzione tesi a fronteggiare situazioni di emergenza. Interventi più continuativi – che però hanno riguardato solo alcune porzioni delle strutture murarie – sono stati realizzati tra il 2001 e il 2008 con il concorso del Comune di Bergamo e della competente Soprintendenza.
Si è sempre trattato di interventi settoriali, realizzati sulla base delle risorse disponibili in quel momento, che non hanno mai affrontato il tema della manutenzione in maniera compiuta, organica e sistematica.
La definizione di una strategia di manutenzione sostenibile concepita come un processo di cura quotidiana dei diversi elementi architettonici che costituiscono il “paesaggio di pietra” delle Mura, è da considerare necessario non solo per far fronte alla sempre maggiore scarsità di risorse, ma anche per rafforzare una rete di soggetti e competenze che possano agire in un rapporto di sinergia e di chiarezza dei ruoli.

03 La convenzione tra il Comune di Bergamo e il Demanio con OrobicAmbiente Onlus
La partecipazione al bando della Fondazione Cariplo arte e cultura – Buone prassi di conservazione del patrimonio
 
In data 20/03/2015 il Comune di Bergamo, che ha svolto un ruolo di regia, ha sottoscritto una convenzione con il Demanio (proprietario delle Mura Veneziane) e l’associazione Orobicambiente Onlus, per l’esecuzione periodica di opere di rimozione della vegetazione infestante, sulla base di un progetto approvato dalla competente Soprintendenza e con la collaborazione dei proprietari dei terreni ai piedi delle Mura.
La convenzione ha conferito al Comune di Bergamo il titolo per poter partecipare al bando Arte e Cultura – Buone prassi di conservazione del patrimonio della Fondazione Cariplo per la manutenzione e valorizzazione delle Mura.
Il bando prevedeva:
1) entro il 9 aprile 2015 la consegna della proposta preliminare
2) entro il 25 settembre 2015 la consegna del progetto definitivo
Il costo complessivo del progetto presentato è di € 550.000 di cui € 200.000 risorse proprie e € 350.000 contributo richiesto a Fondazione Cariplo.
Con nota in data 28.01.2016 Fondazione Cariplo comunicava l’assegnazione del contributo per l’importo di € 310.000 l’Amministrazione comunale si impegnava comunque alla realizzazione complessiva del progetto iniziale di € 550.000 attraverso l’approvazione di n° 3 progetti esecutivi per l’importo complessivo di € 700.000 finanziati per € 260.000 da parte di fondazione Cariplo, € 200.000 come risorse proprie iniziali, € 240.000 risorse aggiuntive messe in campo, sempre da parte dell’Amministrazione Comunale.
In data 04.08.2015 il Comune di Bergamo ha sottoscritto una Convenzione con il Demanio per la presa in carico della manutenzione ordinaria delle Mura Veneziane.
Rimozione della vegetazione infestante effettuata dall’associazione Orobicambiente Onlus:
12 volontari per 4.000 ore/anno stimabili in 125.000 Euro/annue, pari a € 375.000 di attività a titolo gratuito nel triennio.
Inoltre hanno preso parte al progetto il Museo delle Storie di Bergamo per la parte degli studi storici e Italia Nostra sezione di Bergamo quale coordinatore delle note informative del sito e del convegno.

04 Il piano di Conservazione
 
Il Piano di Conservazione assume i caratteri scientifici e metodologici stabiliti dal “Codice dei Beni Culturali” (DL 42/2004) e dalle “Linee guida per la sperimentazione della metodologia della Conservazione Programmata agli edifici di interesse storico artistico” della regione Lombardia (delibera di Giunta regionale 7/2005), coniugandoli con gli obiettivi di conservazione e gestione specifici del sistema delle Mura Veneziane di Bergamo.
Si colloca nell’ambito della candidatura Unesco 2015 “Terra di San Marco” (candidatura trans-nazionale coordinata dal Mibact) che vede le Mura Veneziane di Bergamo partecipare con le fortificazioni di Venezia, Peschiera, Palmanova, Zara+Sebenico+Curzola (Croazia), Castelnuovo+Cattaro (Montenegro).
Il Piano, con durata triennale, è redatto dall’Università degli Studi di Bergamo – Dipartimento di Ingegneria – Laboratorio di Rilievo e Analisi del Costruito – referente Prof. Giulio Mirabella Roberti e coordinato dal Comune di Bergamo.
Sono state effettuate le seguenti operazioni:
Operazioni preliminari per la conoscenza del bene:
1. ispezioni dirette in loco e sistematiche indagini cognitive
2. rilievo con droni effettuato da Orobicambiente ed Ecogeo srl
3. schedatura degli interventi (descrizione + parte diagnostica + parte “clinica”).
Piano delle opere con individuazione delle modalità più idonee e della tempistica degli interventi ricorrenti:
1. definizione delle procedure di manutenzione ordinaria
2. definizione delle procedure di conservazione in presenza di guasti ricorrenti
3. segnalazione dell’eventuale necessità di interventi di conservazione straordinari e di consolidamento.

05 La realizzazione di un modello 3D per il monitoraggio dello stato delle Mura
Le mura costituiscono un importante documento storico che necessita una cura continua per essere mantenuto nella sua integrità, morfologica e soprattutto materiale, a dispetto dell’azione degli agenti atmosferici e della vegetazione, nonché del carico antropico cui è costantemente soggetto. Il rilievo mediante droni (Aeromobili a Pilotaggio Remoto) rappresenta uno strumento adatto in modo particolare per il monitoraggio di un sito di queste dimensioni, poiché permette di acquisire le informazioni di tipo geometrico, materico e relative ai fenomeni di degrado in atto necessari alla predisposizione di un efficace programma di conservazione. Inoltre, questo strumento consente una buona velocità di esecuzione del rilievo, per cui diventa possibile un monitoraggio ciclico in un lasso di tempo di pochi anni, anche per un manufatto come le mura, con un’estensione superiore ai cinque chilometri.
Le immagini aeree, acquisite da Orobicambiente Onlus con il supporto tecnico di Ecogeo s.r.l., sono state rielaborate dall’Università degli Studi di Bergamo per costruire un modello digitale tridimensionale che possa essere consultato da chi si occupa della manutenzione delle mura in tempo reale, oltre che per ottenere in modo dettagliato e geometricamente attendibile, le tradizionali tavole di rilievo bidimensionale delle superfici in proiezione ortogonale necessarie alla progettazione degli interventi di conservazione.